Anche il CREA partecipa alla Partnership europea Agroecology

Il Crea collabora con un team di ricercatori e di tecnici del centro Agricoltura e Ambiente, sviluppando criteri innovativi di monitoraggio e analisi del processo di transizione agroecologica.
La Redazione
CREA

Saranno 70 i soggetti che daranno il via a Bruxelles alla Partnership Agroecology, il partenariato internazionale dedicato a promuovere la transizione verso l’approccio agroecologico, in grado di favorire la conversione dell’agricoltura e dei sistemi alimentari verso modelli più equi e sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.
Enti di ricerca, Università, agenzie di finanziamento della ricerca e ministeri di molti Paesi membri dell’Unione Europea e Paesi associati, insieme nel nome della ricerca, dell’innovazione e del networking per garantire minor impatto dei sistemi agroalimentari su cambiamenti climatici, suolo, acqua, biodiversità e ambiente in generale, equa distribuzione del reddito, disponibilità di cibo di qualità ad un giusto costo. Questo grazie al paradigma agroecologico, in linea con il Green Deal e la strategia Europea Farm to Fork.
Il Crea collabora alla partnership con un team di ricercatori e di tecnici del centro Agricoltura e Ambiente, sviluppando criteri innovativi di monitoraggio e analisi del processo di transizione agroecologica, potenziando i Living Labs (laboratori viventi, cioè realtà che in un territorio collaborano per progettare, realizzare e valutare soluzioni operative nuove o esistenti per migliorarne l’efficacia e l’adozione, coinvolgendo quanti più possibili attori dei sistemi agroalimentari), per favorire la ricerca partecipativa e promuovendo il rafforzamento delle infrastrutture di ricerca per l’agroecologia, oltre a coordinare la nascente rete europea dei Living Lab per l’agroecologia.
“In questa fase di crisi del sistema agricolo – spiega Stefano Canali, dirigente di ricerca del centro Agricoltura e Ambiente e responsabile scientifico per il Crea della Partnership Agroecology – il nostro Paese giocherà un ruolo da protagonista nella transizione agroecologica in Europa, con effetti positivi sulla sostenibilità economica, sociale ed ambientale del comparto agroalimentare. Il Crea – conclude – contribuirà con le proprie competenze alla crescita delle conoscenze dell’agroecologia, mentre il Masaf co-finanzierà con importanti risorse la ricerca in questo ambito”.

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