Un impianto solare fornirà elettricità all’intero Vaticano

Papa Francesco ha pubblicato mercoledì una lettera ufficiale in cui chiede la realizzazione di un impianto "agrivoltaico" a Santa Maria di Galeria.
La Redazione

Papa Francesco ha stabilito di installare un impianto solare che fornirà elettricità all’intera città-stato del Vaticano. Il pontefice, da sempre sostenitore della tutela dell’ambiente, ha pubblicato mercoledì una lettera ufficiale in cui chiede la realizzazione di un impianto “agrivoltaico” a Santa Maria di Galeria, un’area extraterritoriale del territorio vaticano a nord di Roma. I progetti agrivoltaici combinano la produzione di energia solare e l’agricoltura, con pannelli comunemente installati sopra i campi coltivati o i pascoli. “Dobbiamo compiere una transizione verso un modello di sviluppo sostenibile che riduca le emissioni di gas serra nell’atmosfera, per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica”, ha scritto il Papa nella lettera, datata 21 giugno. Ha affermato che l’impianto produrrà energia sufficiente ad alimentare non solo il centro di trasmissione della Radio Vaticana, già presente nel sito, ma anche a garantire “il completo sostentamento energetico dello Stato della Città del Vaticano”.

Papa Francesco ha precisato che intende “contribuire agli sforzi di tutti gli Stati per offrire, secondo le rispettive responsabilità e capacità, una risposta adeguata alle sfide poste all’umanità e alla nostra casa comune dai cambiamenti climatici”. Nel 2022, il Vaticano ha aderito alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e agli accordi di Parigi sul clima, che nel 2015 hanno fissato l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura mondiale a 1,5 gradi Celsius (2,7 Fahrenheit) rispetto ai livelli preindustriali. Papa Benedetto XVI ha dato il via alle iniziative ecologiche del Vaticano nel 2008, installando pannelli solari nella sala delle udienze. Ma è stato Francesco, 87 anni, a denunciare i cambiamenti climatici causati dall’uomo e il fatto che i più emarginati del mondo stanno pagando il prezzo più alto del riscaldamento globale. L’anno scorso, il Vaticano ha pubblicato il suo primo contributo nazionale determinato (NDC) – gli sforzi per ridurre le emissioni secondo gli accordi di Parigi – in cui si è impegnato a ridurre i gas serra al 20% rispetto al livello del 2011 entro il 2030.
Papa Francesco ha anche elaborato un piano di “Conversione ecologica 2030” per progetti e tecnologie a zero emissioni, tra cui il passaggio a veicoli elettrici, sebbene il contributo della città-stato alle emissioni globali sia già trascurabile.

La Redazione
Condividi su:
Altro dalla categoria