Grande successo per la 15esima edizione di Terra Madre Salone del Gusto

La manifestazione organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte ha superato i 300 mila visitatori in questa edizione 2024. Il titolo di quest’anno è stato: “Siamo Natura”. Tantissimi anche gli ospiti internazionali.
Filippo Maria Mazza

Organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, la 15esima edizione della più importante manifestazione internazionale dedicata al cibo e alle politiche alimentari, “Terra Madre Salone del Gusto” con il titolo di quest’anno “Siamo Natura” vuole porre laccento sulla necessità di una nuova relazione con la natura. Il cibo è un potente elemento che ci riconnette alla terra e attraverso cui ricercare una nuova prospettiva che metta l’Uomo dentro la natura, in quanto parte del tutto. Lagire umano è natura perché i suoi presupposti sono in essa e i cambiamenti che produce la impattano direttamente. Così Terra Madre si fa racconto di persone, mestieri, profumi e sapori con cui il rapporto fra uomo e natura si fa tangibile.

La riflessione su grandi questioni di attualità – come la crisi climatica, il ruolo delle multinazionali nel sistema alimentare, la giustizia lungo la filiera del cibo, la concreta possibilità di nutrire lumanità attraverso modelli agricoli che rispettino la natura – è stata il centro dei dibattiti. Nomi di fama internazionale e testimonianze di attivisti e produttori hanno animato gli oltre 1000 eventi della manifestazione, non solo conferenze ma anche laboratori esperienziali e degustazioni, a loro volta circondati da 3 mila delegati provenienti da 120 paesi.

Se ridotto unicamente a merce, limitato alla logica del consumo e del profitto, il cibo fa male: alla salute, all’ambiente, al clima. Responsabile del 35% delle emissioni di gas-serra, il sistema alimentare consuma buona parte dellacqua dolce disponibile, inquina il pianeta e distrugge la biodiversità. Sprecando un terzo di quel che produce alimenta filiere ingiuste, che in nome del guadagno, tollerano fame, miseria, sfruttamento, schiavitù, morti sul lavoro.

Tuttavia, Terra Madre 2024 fa vedere la storia del Cibo non solo come un nutrimento, ma anche come portatore di convivialità e manifestazione di cultura. Un elemento potente che ci riconduce alla terra, al suolo, allacqua. Alla natura. Ragionare sulla relazione con la natura, sulle connessioni fra tutti i viventi, riconoscerci parte integrante del tutto, proteggere e accogliere la diversità della vita: dai piccoli microrganismi ad interi ecosistemi, dai saperi alle culture. Con l’obiettivo di passare da un modello di competizione, sfruttamento e degrado ad uno di collaborazione, rispetto delle risorse e cura per un bene comune.

Tanti e complessi sono stati i temi affrontati nei dibattiti e negli incontri, suddivisi in macro aree tematiche, dalla relazione della Natura rispettivamente con Clima, Biodiversità ed Educazione a quella tra Giustizia e Lavoro. Molti i relatori di primo piano tra gli ospiti internazionali, come al panel “Agroecologia: l’agricoltura dalla parte della natura” in cui insieme a Edward Mukiibi presidente internazionale di Slow Food, Miguel Altieri Professore allUniversità di Berkeley, Mariama Sonco attivista senegalese di Nous sommes la solution movimento di donne rurali per la sovranità alimentare, Francesco Sottile docente di agronomia all’Università di Palermo e nel board di Slow Food Internazionale e Rodrigo Santodomingo, giornalista di El País si è discusso del sistema alimentare industriale globale e delle sue criticità, con l’agricoltura  allo stesso tempo vittima e responsabile della crisi ambientale. Sono stati tuttavia analizzati anche modelli agricoli alternativi come l’Agroecologia, paradigma alternativo che opera per la produzione di cibo in modo rispettoso nei confronti dellintero ecosistema, una diversa visione sistemica che mette insieme un movimento sociale, scienza e buone pratiche.

Notevole interesse hanno riscontrato fra i tanti eventi anche altri incontri come “La natura della coscienza” con il teologo Vito Mancuso ed il fisico Federico Faggin, inventore del primo microprocessore al mondo, l’Intel 4004, che dialogavano sulla natura della coscienza e se questa è proprietà irriducibile della natura o può esserci anche nelle macchine, i “Dialoghi transatlantici in gastronomia: influenze reciproche tra USA e Italia in cibo e sostenibilità” e “Che cosa arriva nel nostro piatto?” discussione sulla filiera alimentare, il suo commercio ed il cibo sulla nostra tavola.

Con un’area complessiva di 80 mila mq la manifestazione si estendeva nel cuore del Parco Dora, antico polo industriale riqualificato come parco verde della città. Terra Madre è stata  divisa in quattro aree, di cui due grandi aree espositive dedicate al cibo: il Mercato internazionale, con la presenza di rappresentanti dei vari paesi del mondo, pronti a far degustare le loro eccellenze nazionali, dai proverbiali formaggi della Svizzera al tè dello Sri Lanka, dalle specialità albanesi allo zafferano dell’Afganistan passando per caffè e datteri sauditi ed arrivando all’estremo oriente con le folte rappresentanze culinarie di Giappone, Filippine e Taiwan. Accanto a questo profluvio di profumi e sapori esotici, vi era l’area del Mercato italiano, con i vari padiglioni dedicati alle regioni italiane, con  prodotti tipici del loro territorio come il pecorino sardo, i taralli pugliesi, la mozzarella campana, il tartufo di Pizzo, i cannoli siciliani. E ancora i cioccolatini piemontesi, il pesto ligure, i salumi emiliani e molte altri prodotti che celebravano l’eccellenza italiana.

A completamento, la parte dedicata alle conferenze che si componeva di due arene dedicate a Joannah Stutchbury, attivista keniana in difesa delle foreste uccisa nel 2021 proprio per il suo impegno, e a Sergio Staino, disegnatore, fumettista, giornalista e attento osservatore del nostro tempo recentemente scomparso, a cui si aggiungevano altri due spazi, la Your Next Arena e la Wellness Area, dedicati ad approfondire il rapporto tra cibo e salute. Il tutto coronato da una sezione di street food con circa 50 stand ricche di cucine italiane e straniere e da un orto Slow Food che celebra i venti anni dalla nascita del progetto in Kenya nel 2004.

A chiusura della manifestazione, che ha superato i 300 mila visitatori in questa edizione 2024, il fondatore di Slow Food Carlo Petrini è intervenuto dedicando questa edizione a due delegati, un israeliano e un palestinese: “Terra Madre è un luogo di pace, perché a Torino arrivano persone tutto il mondo per dialogare. Anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha dichiarato: “Abbiamo lingue diverse, storie diverse, religioni diverse. Una cosa però unisce da sempre il pianeta: viviamo di pesca e agricoltura. Senza di esse non può sopravvivere nessun popolo” ,aggiungendo poi: “Sviluppare la sicurezza alimentare, dare buon cibo a tutti è la nostra priorità.”Filippo Maria Mazza

Filippo Maria Mazza
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