Saipem dona oltre 49 tonnellate di arredi non utilizzati ad organizzazioni no-profit

La società ribadisce il proprio impegno a integrare i principi dell'economia circolare nelle proprie attività e a coniugare responsabilità ambientale e impatto sociale.
La Redazione

Saipem ha donato oltre 49 tonnellate di arredi non utilizzati ad organizzazioni no-profit fra cui Croce Rossa di Opera, Fondazione Impresa Sociale Mirasole, Fondazione Progetto Arca, Remar Italia e Aiutility che, a sua volta, le ha consegnate alle carceri di Opera e Bollate.
L’operazione è stata effettuata grazie alla collaborazione con Regusto, la prima piattaforma ESG basata su blockchain che connette digitalmente un network formato da aziende ed enti no-profit attivi nel recupero e redistribuzione di beni sul territorio. La piattaforma consente di misurare e rendicontare gli impatti positivi generati grazie al mancato smaltimento dei beni. Nel caso di Saipem, il recupero degli arredi ha consentito di evitare oltre 28 tonnellate di emissioni di CO2, di risparmiare oltre 93.500 m³ di acqua e preservare circa 142.700 m² di suolo.
Inoltre, altre 23 tonnellate di arredi sono state recuperate e reimpiegate nelle sedi Saipem di Arbatax, in Sardegna, e di Fano, nelle Marche, evitando così ulteriori 13 tonnellate di CO2.
Con questo progetto, Saipem ribadisce il proprio impegno a integrare i principi dell’economia circolare nelle proprie attività e a coniugare responsabilità ambientale e impatto sociale per creare valore per il pianeta e la società, in linea con i Sustainable Development Goals al 2023 delle Nazioni Unite e la propria strategia di sostenibilità. 

La Redazione
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