La Sicilia è la regione più esposta ai cambiamenti climatici

Si sono verificati circa 175 eventi meteorologici estremi, più di uno al mese: dati del Centro Studi per il Cambiamento Climatico, promosso da Greenway Group Srl ed Ecogest Spa.
La Redazione

La Sicilia è tra le regioni più esposte al cambiamento climatico. E’ lì che negli ultimi anni si sono verificati circa 175 eventi meteorologici estremi, più di uno al mese, di cui 25 solo nel 2022: una media superiore alle altre regioni d’Italia.
Tra periodi di siccità, ondate di calore sempre più intense e la crescente frequenza di fenomeni di pioggia estremi, come le alluvioni lampo, gli strati fertili del suolo e l’ecosistema dell’isola stanno improvvisamente cambiando.
Questi sono solo alcuni dei dati del Centro Studi per il Cambiamento Climatico, promosso da Greenway Group Srl ed Ecogest Spa.
In particolare, il CSCC fa un’analisi della Sicilia evidenziando i significativi cambiamenti nei modelli di temperatura e precipitazione, laddove già la condizione strutturale della rete intermodale dei trasporti presenta numerose vulnerabilità a causa di errori di progettazione, utilizzo di materiali spesso non idonei, mancanza di manutenzione e vetustà della rete stessa, unitamente a un intenso carico di traffico, non esistendo praticamente alternative sostenibili a quello gommato.
Per quanto riguarda gli eventi estremi, nella Sicilia orientale sono 44 gli episodi gravi, tra cui 21 alluvioni e 9 casi di danni alle infrastrutture dovuti alle piogge torrenziali.
A Palermo ci sono stati 21 eventi gravi, tra cui 11 alluvioni dovute a piogge torrenziali. Sulla costa agrigentina 42 eventi, di cui 32 ad Agrigento, con 15 casi di allagamenti dovuti a piogge intense e 4 casi di esondazione di fiumi a Sciacca. Questi dati confermano come gli effetti dei cambiamenti climatici in atto siano sempre più accentuati, con un aumento della frequenza e dell’intensità dei fenomeni estremi che va oltre molte previsioni.
Inoltre, eventi estremi come i tornado saranno sempre più frequenti a causa della posizione della Sicilia stretta tra i fronti atmosferici africani ed europei in continuo e costante contatto. Durante i periodi di caldo molto prolungati, l’evaporazione dal mare aumenta e l’acqua si condensa nell’atmosfera, dove prima o poi precipita, dando vita ai fenomeni conosciuti come “bombe d’acqua”.
Desta preoccupazione anche l’innalzamento del livello del mare nella regione, che ha raggiunto circa +2,8 mm all’anno dagli anni ’90 e ha contribuito all’erosione delle coste. Il trend previsto per il periodo 2021-2050 indica un aumento generale della temperatura superficiale per le acque marino-costiere della Sicilia compreso tra 1,2°C e 1,3°C e il significativo innalzamento del livello del mare di circa 7cm.
Per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, la Sicilia è caratterizzata da circa 394,6 km2 classificati come zone a pericolosità da frana elevata e molto elevata, pari all’1,5% della superficie totale dell’isola. Il numero di comuni interessati dal rischio frana e dal rischio idraulico moderato supera il 90% del totale che equivale a circa 747,5 km2 di superficie.

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