Dal 14 al 26 novembre la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti

Il focus dell'edizione 2024 è lo spreco di cibo. La SERR consiste in una elaborata campagna di comunicazione ambientale che intende promuovere, tra i cittadini, una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente.
La Redazione

Dal 14 al 26 novembre si terrà la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), un’iniziativa volta a promuovere la realizzazione di azioni di sensibilizzazione sulla sostenibilità e sulla corretta gestione dei rifiuti nel corso di una sola settimana nel mese di novembre.

La SERR consiste in una elaborata campagna di comunicazione ambientale che intende promuovere, tra i cittadini, una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente. L’accento è quindi sulla prevenzione dei rifiuti e ogni azione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti mostra come ogni attore della società – compresi i singoli cittadini – possa, in modo creativo, contribuire a ridurre i rifiuti in prima persona e a comunicare questo messaggio d’azione agli altri.

La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti nasce all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare le istituzioni, i consumatori e tutti gli altri stakeholder circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea, che gli Stati membri devono perseguire, anche alla luce delle recenti disposizioni normative (direttiva quadro sui rifiuti, 2008/98/CE).

Le azioni attuate durante la SERR riguardano la “3R”: riduzione, riuso e riciclo. Seguendo questa gerarchia, la riduzione dei rifiuti dovrebbe essere sempre la prima priorità. Ridurre vuol dire in primo luogo effettuare una rigorosa prevenzione e riduzione alla fonte. La seconda migliore opzione è quella di riutilizzare i prodotti. Questo include anche la preparazione per il riutilizzo. Infine, la terza priorità è il riciclo dei materiali. Alle 3R si aggiungono le azioni di Clean-up.

Ogni anno, gli stati dell’UE producono oltre 59,2 milioni di tonnellate di spreco alimentare, che corrispondono a 132 kg per abitante. Questo dato è ancora più drammatico se consideriamo che oltre 37 milioni di persone non possono permettersi un pasto di qualità ogni due giorni. A livello globale, un terzo di tutto il cibo prodotto per il consumo umano viene sprecato. Guardando i dati UNEP, nel 2019 sono state prodotte circa 931 milioni di tonnellate di spreco alimentare, pari al 17% della produzione alimentare globale totale. Ma in quale momento questo cibo sta diventando spreco? La grande maggioranza dello spreco alimentare viene prodotto nelle famiglie (più della metà dello spreco alimentare prodotto), nella ristorazione (ristoranti, catering) e nella vendita al dettaglio (supermercati, negozi). Dietro questa quantità di spreco alimentare si nascondono impatti sia economici che ambientali. I dati stimano che per lo spreco alimentare prodotto annualmente in Europa, vi sia un valore di mercato associato di 132 miliardi di euro. Inoltre, lo spreco alimentare ha conseguenze in termini di emissioni di gas serra legate, ad esempio, all’uso di terreni coltivabili, risorse di acqua dolce e fertilizzanti per la produzione alimentare.

La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti ha deciso di concentrarsi proprio sullo spreco di cibo per l’edizione 2024: unire le forze per cambiare il modo in cui produciamo, consumiamo e distribuiamo cibo in Europa. Attraverso azioni e iniziative stimolanti, i coordinatori e l’intera comunità dell’EWWR si impegnano a guidare le autorità locali e pubbliche, le aziende private, le associazioni, le scuole e i cittadini a ripensare il loro rapporto con il cibo e ad aumentare la loro consapevolezza sull’impatto ambientale, economico e sociale dello spreco alimentare.

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