Nella capitale del Togo, Lomé, è in atto un cambiamento tra i conducenti di mototaxi della città: stanno diventando elettrici, sostituendo i modelli a benzina di un tempo. Ma, anche se i vantaggi del passaggio alle moto elettriche sono evidenti, la transizione dal motore a combustione è stata lenta in tutta l’Africa.
In Africa circolano 27 milioni di veicoli a due e tre ruote, per un valore di mercato annuale stimato in 4,8 miliardi di dollari. Meno dell’1% di questi veicoli è elettrico. La maggior parte dei veicoli a due e tre ruote utilizza ancora motori a combustione interna e si affida ai combustibili fossili. Quando vengono bruciati, i combustibili fossili inquinano l’aria e riscaldano il pianeta.
Il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) e il Fondo Globale per l’Ambiente (GEF) stanno aiutando i governi di 41 Paesi ad accelerare l’adozione della mobilità elettrica nell’ambito del Programma Globale per la mobilità elettrica.
Il programma ha aiutato il Togo a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sostenendo lo sviluppo di una politica nazionale sulla mobilità elettrica. La politica mira a mettere in atto meccanismi normativi e fiscali per rendere i veicoli elettrici mainstream.
Mery Yaou, Direttrice dell’Ambiente presso il Ministero dell’Ambiente e delle Risorse Forestali del Togo, afferma che uno degli obiettivi del governo è quello di rendere il Paese un leader regionale nella mobilità elettrica. “In Togo ci sono già quasi 3.000 motociclette elettriche in circolazione, quindi dal Togo penso che il mercato si diffonderà in tutta la regione”, afferma Yaou.
Le ricerche dimostrano che il passaggio delle due e tre ruote all’elettrico ha il potenziale di ridurre tra le 500 e le 600 tonnellate di emissioni di anidride carbonica ogni anno.
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La rivoluzione silenziosa per le strade del Togo
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La Redazione
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