Si è concluso il terzo Summit Nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum “Investiamo nell’economia del Mare”, a Gaeta dal 10 al 13 aprile nella splendida cornice di Villa Irlanda. Quattro di giorni di incontri, dibattiti, proposte, talk show; oltre 300 stakeholder istituzionali e associativi rappresentativi di 20 aree di attività legate dell’economia del mare; oltre 30 esponenti di Governo e Parlamento italiano, tra Ministri, Sottosegretari, Presidenti di Commissione, deputati e senatori.
“In questi quattro giorni di dibattito abbiamo adottato un metodo vincente, quello della partecipazione. La cifra del successo di questa kermesse non è nei numeri della straordinaria partecipazione ma nei risultati ottenuti. Abbiamo avuto una classe politica pronta a recepire le nostre istanze” – ha detto Giovanni Acampora, Presidente Assonautica Italiana, Si.Camera, CCIAA Frosinone Latina, organizzatore della manifestazione. E infatti sono state numerose le proposte dei relatori recepite dai rappresentanti del governo e dai diversi ministeri che hanno competenza diretta sull’Economia del Mare.
Oltre ai tantissimi momenti politici di dibattito nazionale sull’economia del mare, durante il Blue Forum 2024 si sono succeduti panel dedicati a occupazione, lavoro, professioni del mare, turismo, trasporti, istruzione e formazione, investimenti e risorse, cultura, sport, analizzando da ogni prospettiva un’economia – quella legata al mare – che vale oltre 140 milioni.
L’economia del mare incide per il 3,4 % sul Pil nazionale, considerando solo la produzione diretta. Ma analizzando nel complesso tutta la filiera si supera il 9%.
Una carrellata di ministri e sottosegretari ha preso parte alle celebrazioni della “Giornata Nazionale del Mare” giovedì 11 aprile. Ad aprire è stato il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci, che ha dichiarato: “C’è voluto coraggio da parte di questo Governo per accendere un riflettore sul mare e con lungimiranza abbiamo intrapreso la strada giusta. Abbiamo compreso tutti che il mare può diventare il nuovo motore dell’economia italiana. Il Piano del Mare deve diventare in questi tre anni di vita come una sorta di faro per i marinari. La bussola, il riferimento costante per ciò che ruota attorno al pianeta mare. Lo abbiamo pubblicato ed è diventato un libro di 200 pagine, nei prossimi giorni sarà distribuito a tutte le regioni, a tutti i comuni e agli operatori del settore, perché finalmente ci sia piena conoscenza delle opportunità che il mare offre”.
E poi, oltre al ministro, sono stati ospiti a Villa Irlanda: Alessandro Morelli, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; Matteo Perego di Cremnago, Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa; Claudio Barbaro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Daniela Santanchè, Ministro del Turismo; Ignazio La Russa, Presidente del Senato (“torniamo a essere degni delle Repubbliche Marinare” – ha detto); Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura; Andrea Abodi, Ministro dello Sport; Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha dichiarato: “Noi abbiamo tutti gli elementi per tornare ad essere una grande potenza marittima. Ce lo chiede l’Europa. Le vostre riflessioni saranno importanti per questa legge quadro sulla blue economy”.
Non è mancato, il pomeriggio del secondo giorno, un momento dedicato allo sport, con la premiazione agli sportivi del mare a cura di USSI dopo il videomessaggio di Giovanni Malagò, presidente del CONI.
Venerdì 12 aprile, presente anche l’europarlamentare pontino di FdI Nicola Procaccini, presidente del Gruppo Parlamentare ECR, che ha sottolineato: “In Italia faccio fatica ad individuare un altro appuntamento dedicato al sistema mare di questa caratura. Da qui arrivano spunti fondamentali per l’UE, perché in Europa c’è molto da fare per portare le istanze del nostro Paese. Occorre fare un’analisi su come è stato visto il mare nel corso dell’ultima legislatura europea e ripartire da lì guardando al mare con un approccio più equilibrato che metta al centro ambiente e sostenibilità, senza lasciare indietro chi in questo grande comparto opera”.
I lavori della mattinata sono proseguiti con il confronto tra i principali rappresentanti della Marina Militare, del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, del Comando Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza dell’Agenzia Spaziale Italiana e poi le federazioni, i cluster, le associazioni, gli Its e le Università.
Sempre durante la terza giornata del summit nazionale, dopo l’intervento di Maria Grazia Frijia della IX Commissione della Camera dei Deputati, ha chiuso i lavori della mattinata Fabio Rampelli, Vice Presidente Camera dei Deputati. “Una nazione che ha 8000 km di costa – ha dichiarato Rampelli – ha anche bisogno di una formazione diffusa, di mettere in rete tutti gli istituti di formazione. Il progetto di un’università del mare potrebbe oggi essere rivalutato perché il Mediterraneo, grazie al governo Meloni e alla sensibilità della Premier nella costruzione del Ministero del Mare, ha ora una nuova prospettiva, una visione diversa, senza dubbio operativa”.
In generale, la terza giornata è stata dedicata al format Blue Audition, in cui i principali stakeholder di tutti i settori dell’Economia del Mare si sono confrontati con l’obiettivo di condividere una programmazione italiana unica di investimenti 2025-2027 sull’Economia del Mare. Dieci panel con importanti personalità politiche e della società civile e istituzionale: tra gli altri, Confitarma, Confindustria Nautica, Capitanerie di Porto, Marina Militare, Guardia di Finanza, Unioncamere, fondazione FEE Italia, ASI, CCIAA, CNA, ENIT, CNR, ENEA, ISPRA, WWF Italia, Assonautica, Federbalneari, Assiterminal, Assonave, ASSONAT, Federagenti, Federpiloti, varie Università.
Numerosi, inoltre, i panel che hanno catturato l’attenzione dei partecipanti alla manifestazione. In particolare, mercoledì 10 aprile, giorno di apertura del Forum, è stato dedicato un momento di riflessione sul rapporto tra località di mare ed educazione ambientale, con il focus “Bandiera Blu 2024: Il ruolo dell’Educazione”. Protagonisti del confronto il presidente della fondazione FEE Italia Claudio Mazza e i sindaci di sette Comuni Bandiera Blu (Moneglia, Civitanova Marche, Jesolo, Pescara, Latina, Catanzaro, Gaeta), da nord a sud della Penisola, che hanno raccontato l’importanza della scuola nel percorso verso la sostenibilità.
Il 10 aprile, è stato poi presentato il dodicesimo Rapporto nazionale sull’economia del mare dell’Osservatorio nazionale Ossermare insieme al Centro Studi delle Camere di commercio Tagliacarne di Unioncamere. Intervenendo alla giornata, il presidente Carlo Sangalli ha evidenziato che le attività marittime costruiscono la nostra economia diffusa e si proiettano nel futuro, nell’equilibrio tra identità, crescita e sostenibilità.
All’interno degli spazi di Villa Irlanda Grand Hotel è stata allestita la mostra “Italia nazione di mare”, che ha messo in evidenza la rilevanza dell’economia del mare per il tessuto culturale, sociale e produttivo dell’Italia attraverso il contributo di tutti gli stakeholder che hanno preso parte al Summit di Gaeta.