Un panel dal respiro internazionale, quello dedicato a “Sostenibilità e tutela dell’ambiente marino”, ha animato una delle sessioni più attese del Forum Risorsa Mare, nella mattinata di venerdì 26 settembre. Moderato da Michele Brambilla, direttore del Secolo XIX, l’incontro ha riunito esperti ambientali, rappresentanti internazionali, istituzioni europee e un artista subacqueo, in un dialogo multidisciplinare sulla sfida ambientale che tocca mari e oceani. Ampio spazio all’impatto del programma internazionale Bandiera Blu, promosso dalla Foundation for Environmental Education, sulle località costiere italiane.
A introdurre i lavori, un videomessaggio di Costas Kadis, Commissario europeo per la Pesca e gli Oceani, che ha ricordato quanto le politiche europee stiano accelerando verso una blue economy più sostenibile. Kadis ha sottolineato l’urgenza di ridurre l’inquinamento marino, tutelare la biodiversità e rafforzare le aree marine protette, ponendo l’accento sulla cooperazione tra stati costieri e sull’uso dei fondi europei per innovare i settori legati alla pesca, al trasporto marittimo e al turismo costiero.
Ad animare la tavola rotonda Seaver Wang, direttore del programma Climate and Energy presso il Breakthrough Institute (USA), che ha portato la prospettiva scientifica e politica degli Stati Uniti sulla decarbonizzazione del settore marittimo. Secondo Wang, “la sfida non è solo ambientale ma tecnologica e geopolitica: dobbiamo rendere la sostenibilità un vantaggio competitivo per i porti e le flotte del futuro”. La parola ad Andrea Ruzo, direttrice della Fundación Ecoalf (Spagna), che ha condiviso l’esperienza del progetto “Upcycling the Oceans”, che coinvolge pescatori in tutta la Spagna nella raccolta e nel recupero di rifiuti marini trasformati in tessuti e prodotti di moda sostenibile.
Claudio Mazza, presidente della fondazione FEE Italia, ha ricordato come la Bandiera Blu, programma internazionale nato nel 1987, si affermi oggi in 81 Paesi. La certificazione nasce per mitigare l’impatto del turismo sulle aree marine e costiere e favorire uno sviluppo del territorio che sia sostenibile, con criteri che vanno oltre la qualità delle acque coinvolgendo servizi, gestione dei rifiuti, accessibilità, decoro urbano, mobilità, educazione ambientale e tutta una serie di criteri che riguardano l’intera gestione del territorio. In Italia, 246 comuni hanno ottenuto nel 2025 il riconoscimento, frutto di un percorso di miglioramento continuo. Una dimostrazione concreta, secondo Mazza, di come la sostenibilità possa diventare strumento di competitività territoriale. La scelta di intraprendere il percorso di Bandiera Blu e gli strumenti che il programma mette a disposizione dei Comuni – non ultimo il Piano d’azione triennale sulla sostenibilità – portano gli stessi Comuni a una crescita e a un miglioramento costante. Come evidenziato dallo studio presentato da The European House – Ambrosetti “Studio strategico a supporto delle attività di programmazione del Piano del mare” (pag. 92), dal 2019 al 2025 la Bandiera Blu in Italia ha registrato una crescita significativa delle località del Sud, risultato dell’impegno mirato della Fondazione in queste aree. Nel 2025, le località del Mezzogiorno rappresentano il 50% del totale delle Bandiere Blu assegnate, passando da 79 su 183 Comuni nel 2019 a 123 su 246 nel 2025.
A concludere il panel, una conversazione con Jason deCaires Taylor, artista britannico noto per le sue sculture subacquee installate in tutto il mondo, dalla Spagna alle Bahamas. Le sue opere, realizzate con materiali ecocompatibili, si trasformano nel tempo in barriere coralline artificiali, habitat per la fauna marina e strumenti di sensibilizzazione.
La Redazione