Adottata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, nell’ambito della Strategia Europea per la Biodiversità e del Piano per la Transizione Ecologica, la Strategia Nazionale sulla Biodiversità al 2030. In linea con la strategia precedente del decennio 2011-2020, si pone obiettivi ambiziosi: combattere la perdita di biodiversità e il collasso degli ecosistemi, definendo gli indirizzi nazionali per la loro tutela e valorizzazione. Una necessità concertata a livello europeo, ma ancora più significativa per l’Italia che ospita una gamma di habitat con un numero di specie animali e vegetali tra i più alti del continente europeo.
Questo documento è il risultato di un complesso processo di studio, valutazione e redazione coadiuvato dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sul versante tecnico ma con il coinvolgimento di Amministrazioni centrali e locali, Portatori di interesse ed altri attori sul versante politico. Tale Strategia attualizza gli impegni assunti nel 1992 alla ratifica della Convenzione sulla diversità biologica di Rio de Janeiro, adottando il Quadro Globale per la biodiversità al 2030 in occasione della COP15 di Montreal. Questa sarà, già nel 2026, sottoposta a verifica sulla sua validità ed eventualmente adeguata. È stato istituito inoltre, dal MASE, un Comitato di gestione per istruire atti e provvedimenti da sottoporre alla Conferenza Stato Regioni, sede di decisione politica per l’attuazione e l’aggiornamento della Strategia.
Gli obiettivi principali che la Strategia si pone sono:
A) Costruire una rete coerente di Aree Protette terrestri e marine: con il raggiungimento dei target del 30% di aree protette da istituire a terra e a mare, e del 10% di aree rigorosamente protette;
B) Ripristinare gli ecosistemi terrestri e marini: con il raggiungimento del target del 30% di ripristino dello stato di conservazione di habitat e specie, in particolare attraverso l’attività condotta su scala regionale.
“L’adozione della Strategia nazionale Biodiversità al 2030 – afferma il Ministro Gilberto Pichetto Fratin – è un passo molto importante per il dispiegamento delle azioni di tutela e sviluppo della biodiversità del nostro Paese, l’Italia è un prezioso scrigno di ricchezza naturale, un patrimonio che ci è stato donato e che è nostro dovere proteggere e rilanciare. Le esigenze di tutela ecologica devono però essere armoniche con le esigenze e la vita delle comunità, nell’ottica di una sostenibilità che sia certamente ambientale ma inevitabilmente anche sociale ed economica.”
“L’Italia è un hub della biodiversità – prosegue il Ministro – ed in questo modo intendiamo assicurarle il suo più alto livello di tutela, visto che si tratta di un importante asset del nostro Paese”.