Da ogni angolo del pianeta sono arrivati negli Emirati Arabi Uniti settantamila partecipanti, il numero più alto di sempre, per la Cop28, in corso fino al 12 dicembre.
La premier Giorgia Meloni è giunta nel pomeriggio del 30 novembre all’aeroporto Maktoum di Dubai. Con lei anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e un team di pediatri degli ospedali Bambino Gesù e Gaslini, chiamati a dare una mano ai colleghi emiratini impegnati nelle cure di bambini palestinesi feriti arrivati da Gaza.
Giorgia Meloni ha affrontato il tema cruciale dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza di risposte adeguate al climate change evidenziando il ruolo cruciale dell’Italia in questo contesto quale nazione del Mediterraneo identificata come ‘hot spot’ climatico. L’appello del Presidente del Consiglio durante la COP28 è stato chiaro: il primo Global Stocktake – il Bilancio Globale delle emissioni di gas serra – deve segnare un punto di svolta, inviare un messaggio politico concreto e corale, per costruire un quadro più efficiente di sforzi comuni nel contrastare il cambiamento climatico. L’Italia farà la sua parte, affinché diventi realtà l’impegno primario della COP26 di Glasgow del 2021 a creare un mondo a emissioni zero entro il 2050 limitando la crescita delle temperature non oltre 1,5 gradi.
Giorgia Meloni ha poi annunciato che l’Italia destinerà una quota significativa del suo fondo per il clima alle Nazioni più vulnerabili dell’Africa: “Questo impegno non segue un approccio caritativo, ma mira a mettere l’Africa in condizione di competere ad armi pari, consentendole di crescere e prosperare grazie alle sue risorse, attraverso una cooperazione tra pari, lontana da approcci paternalistici e predatori” – ha dichiarato.
Intanto, martedì – al quinto giorno della Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici – una nuova bozza di accordo, in particolare sul Global Stocktake a cui stanno lavorando i delegati dei 197 Paesi più l’Unione Europea, trova ancora le posizioni molto distanti. Il tema dei combustibili fossili, la loro riduzione o l’eliminazione graduale è il terreno più spinoso della Conferenza. L’Arabia Saudita, che è il più grande esportatore di petrolio al mondo, non intende accettare di ridurre gradualmente i combustibili fossili, tanto meno di eliminarli in modo graduale. Nella bozza ci sono anche le diverse richieste per la cop28: 106 Paesi vogliono che preveda l’eliminazione dei combustibili fossili mentre 120 sostengono la triplicazione delle energie rinnovabili. Sarebbero molti i paesi in via di sviluppo che vogliono di più.
Sempre ieri, il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava nel corso della Tavola Rotonda di Alto Livello sull’idrogeno in corso a Dubai, ha annunciato che l’Italia ha aderito alla Dichiarazione d’Intenti per raggiungere uno standard globale
sugli schemi di certificazione dell’idrogeno. “Nel Pnrr l’Italia ha investito oltre 3 miliardi di euro – ha ricordato il viceministro – per l’utilizzo nell’idrogeno nei settori dell’industria e dei trasporti, anche attraverso la creazione delle hydrogen valleys. Tali iniziative, assieme al progetto South2Corridor, contribuiranno a rafforzare la posizione strategica dell’Italia come hub energetico per l’Europa e il Mediterraneo”.
Nell’ambito del Padiglione italiano alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28) in corso in questi giorni a Dubai, Aeroporti di Roma ed Eni hanno organizzato per contro del Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo il side event “The Pact for the decarbonisation of air transport: the Italian ecosystem for a roadmap to Net-Zero”. Alessandra Priante, direttrice euroepa della World Tourism Organization (Unwto) intervenuta da remoto alla Conferenza Onu sul clima, ha dichiarato: “Il Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo è centrale tra le iniziative per la riduzione delle emissioni di carbonio, quindi per salvaguardare il Pianeta e le persone. Il turismo è parte di questo discorso, così come il trasporto aereo è parte del turismo, il settore economico che ha la catena del valore più ampia che esiste”.
Oltre 60 paesi, tra cui Stati Uniti e Canada, hanno aderito al Global Climate Pledge per ridurre le emissioni di CO2 legate ai sistemi di raffreddamento in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop28) a Dubai, ha affermato l’Environmental Investigation Agency.
Ieri, tra l’altro, le utility globali e regionali dell’energia, gli sviluppatori e i leader tecnologici dei sistemi energetici di tutto il mondo hanno costituito alla Cop28 di Dubai la “Utilities for Net Zero Alliance” (Uneza), allineando una parte significativa della comunità elettrica globale all’obiettivo di accelerare la transizione energetica.
In occasione delle Lettere Credenziali degli Ambasciatori di Kuwait, Nuova Zelanda, Malawi, Guinea, Svezia, Ciad, Papa Francesco ha lanciato un nuovo appello alla Cop28: “La Santa Sede esprime la sua particolare preoccupazione per il futuro della nostra casa comune, specificamente per gli effetti che il cambiamento climatico e la devastazione degli ambienti naturali possono avere sui membri più vulnerabili della famiglia umana. La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che in questi giorni si svolge a Dubai e alla quale intendevo essere presente, possa costituire uno storico passo avanti nel rispondere con sapienza e lungimiranza a queste chiare e presenti minacce al bene comune universale”.