Tra intensi negoziati e dibattiti serrati cala il sipario sulla Cop28 con l’approvazione del Global Stocktake, il bilancio degli impegni e che comprende le azioni per ridurre le emissioni di gas serra. Dopo due settimane, i 198 Paesi partecipanti alla 28ima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è tenuta a Dubai hanno trovato l’intesa nell’avviare una “transizione dai combustibili fossili” al fine di raggiungere l’obiettivo di emissioni zero nel 2050. Un cammino che raccoglie gli accordi di Parigi e va oltre: rafforzare l’azione sul clima per contenere l’aumento della temperatura e garantire di non superare il limite di un grado e mezzo della temperatura media rispetto ai livelli preindustriali. L’intesa raggiunta a Dubai per la prima volta mette nero su bianco il necessario superamento delle “fonti fossili”.
Eppure, nell’ultima bozza che ha raggiunto il consenso di 200 delegati e che insiste sul fatto che l’azione deve essere accelerata nel prossimo decennio, non compare la frase su cui si è tanto discusso in questi giorni, “phase-out”, cioè l’eliminazione dei combustibili fossili che non aveva ottenuto il necessario consenso durante le lunghissime discussioni. Più di 100 Paesi hanno esercitato forti pressioni per inserire nell’accordo Cop28 un linguaggio forte per “eliminare gradualmente” l’uso di petrolio, gas e carbone. Tuttavia, si sono scontrati con la forte opposizione dell’Opec, il gruppo di produttori di greggio guidato dall’Arabia Saudita, che ha sostenuto che il mondo può ridurre le emissioni senza rinunciare a determinati combustibili. Ora che l’accordo è stato raggiunto, i Paesi sono responsabili per la realizzazione degli accordi attraverso politiche e investimenti nazionali.
“Congratulazioni COP28! Una parte cruciale di questo storico accordo è davvero ‘made in
Europe’. Tutto il mondo ha approvato i nostri obiettivi al 2030: triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica, entrambi entro il 2030. L’accordo di oggi segna l’inizio dell’era post-fossile” – ha commentato su X-Twitter la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, in una dichiarazione alla chiusura della Conferenza, ha sottolineato che “per la prima volta, il risultato riconosce la necessità di abbandonare i combustibili fossili, dopo molti anni in cui la discussione su questo tema è stata bloccata. A coloro che si sono opposti a un chiaro riferimento all’eliminazione graduale dei combustibili fossili nel testo della Cop28, voglio dire che l’eliminazione graduale dei combustibili fossili è inevitabile, che piaccia o no. Speriamo che non arrivi troppo tardi”.
Il documento finale della Cop28 “va nella giusta direzione. Dobbiamo andare verso la decarbonizzazione, dobbiamo ridurre sempre di più i fossili. Mi pare sia stato raggiunto un buon compromesso. Sembrava che ci fossero più resistenze da parte dei paesi produttori di petrolio, invece credo che abbia prevalso il buonsenso” – ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Per il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin “l’Italia, nella cornice degli sforzi europei, è stata impegnata e determinata fino all’ultimo per il miglior risultato possibile. L’intesa raggiunta a Dubai tiene conto di tutti gli aspetti più rilevanti dell’accordo di Parigi
e delle istanze, profondamente diverse tra loro, dei vari Stati, che tuttavia riconoscono un terreno e un obiettivo comune, con la guida della scienza. Per questo, riteniamo il compromesso raggiunto come bilanciato e accettabile per questa fase storica, caratterizzata da forti tensioni internazionali che pesano sul processo di transizione”.
“L’accordo di Dubai è una tappa importante. Impegna il mondo in una transizione senza energie
fossili, triplicando le rinnovabili e riconoscendo il ruolo chiave del nucleare. Rappresenta una prima tappa e un progresso per il rispetto dell’accordo di Parigi. Acceleriamo!”: scrive il presidente francese, Emmanuel Macron, in un messaggio pubblicato su X-Twitter al termine della Cop28.
E, commenta il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, “l’accordo alla Cop28 è una storica pietra miliare”, un “significativo passo che ci avvicina a raggiungere gli obiettivi fissati sul clima. La crisi climatica è una minaccia esistenziale del nostro tempo”.