Al primo piano dell’Hilton Milan sorge l’Hilton Milan Greenhouse, la nuova tappa nell’impegno per la sostenibilità e l’ecologia urbana dell’hotel milanese, già certificato Green Key. Un orto che rifornisce giornalmente la cucina del ristorante, il CotoliAmo, favorendo così una riduzione dell’impronta ambientale grazie alla diminuzione delle emissioni di gas dovute al trasporto della filiera alimentare.
Lo chef Paolo Ghirardi coltiva personalmente, rispettando i ritmi stagionali della natura, e raccoglie direttamente dalla serra gli ortaggi e le spezie da utilizzare per le sue ricette. Come, ad esempio, per il piatto vegetariano realizzato al 100% con verdure provenienti dalla serra.
La serra di Hilton Milan trae ispirazione dall’anima green della Milano in cui l’hotel sorge, prendendo spunto dal vicino Parco della Biblioteca degli Alberi, il polmone verde del quartiere Porta Nuova, diventato uno dei punti di riferimento di una Milano sempre più sostenibile, attenta all’ambiente e al benessere dei cittadini.
Hilton Milan Greenhouse si inserisce all’interno di una politica Esg molto ampia, che sta particolarmente a cuore al General Manager Daniele Fabbri, da 24 anni in Hilton, leader italiano per i progetti Esg del Gruppo. ”Forti di 50 anni di storia, stiamo guardando ai prossimi 50 anni, con l’obiettivo di riposizionare l’hotel anche in un’ottica di sostenibilità, ambientale e sociale. Grazie alla collaborazione di tutti i nostri dipendenti, vogliamo ridurre la nostra impronta ambientale per rispettare l’ambiente in cui viviamo e per venire incontro alle esigenze dei nostri clienti. L’impegno ad avere pratiche Esg è ormai un requisito sempre più indispensabile per chi, come noi, rappresenta l’industria dell’ospitalità”, commenta il direttore di Hilton Milan.
“Hilton Milan Greenhouse è un’oasi nel cuore della città, un simbolo della nostra dedizione alle pratiche eco-consapevoli e alla creazione di un futuro più verde. All’Hilton Milan crediamo che raffinatezza e sostenibilità possano andare di pari passo, offrendo ai nostri ospiti esperienze indimenticabili che hanno un impatto positivo sul pianeta – aggiunge. – Per il futuro vorrei aumentare le tipologie di erbe aromatiche e alcuni ortaggi, in modo da poter avere una produzione sufficiente, per la preparazione di alcuni piatti, che mi consentano di realizzare un menù degustazione a metro zero”, dichiara lo chef Ghirardi.