Ha preso il via questa mattina la 116ima edizione di Fieragricola, che da oggi a sabato 3 febbraio animerà il quartiere fieristico di Veronafiere, tutta all’insegna di innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione. Sono 820 espositori provenienti da 20 Paesi, 11 i padiglioni occupati, 52.000 i metri quadrati, con delegazioni e buyer di 28 Paesi selezionati in collaborazione con l’Agenzia Ice.
Il comparto agricolo italiano, con oltre 1,1 milioni di aziende agricole e una superficie agricola utile di circa 12,5 milioni di ettari, è alle prese con la sfida dei cambiamenti climatici, uno dei temi principali dell’edizione 2024 e a cui saranno dedicati diversi approfondimenti. La fiera prevede un format espositivo trasversale che abbraccia tutti i principali settori dell’agricoltura, dalla meccanica agricola alla zootecnia; dalle colture specializzate alle energie rinnovabili; chimica verde; servizi; multifunzionalità delle imprese agricole; tecnologie hi-tech per la crescita dell’agricoltura sostenibile.
Ad inaugurare questa mattina la manifestazione il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, che ha sottolineato come Fieragricola rappresenti “un gioiello organizzativo e un modello per aiutare a far evolvere il sistema di qualità agroalimentare italiano che sta affrontando la sfida di coniugare la transizione ecologica con la produttività”. Riflettori puntati anche sulle proteste di alcuni agricoltori che ormai da un paio di settimane stanno scendendo in piazza con i trattori per rivendicare il giusto prezzo per i loro prodotti e protestare contro le decisioni della Ue sul comparto. E’ stato lo stesso ministro Lollobrigida a incontrare e rassicurare gli agricoltori: “Dobbiamo dire che alcune scelte sull’agricoltura nell’Unione europea sono state sbagliate, e dobbiamo dircelo con chiarezza. Ridurre la produzione a parità di consumo porta a comprare di più da chi non rispetta le tue regole di diritto del lavoro, di sostenibilità ambientale. Con regole troppo rigide in Europa – ha proseguito – non abbiamo salvaguardato l’ambiente, abbiamo devastato le produzioni cancellando il reddito e la redditività di quelle che erano attività di uomini e donne libere, che avevano terra e lavoro. Oggi purtroppo con le contingenze, con i conflitti, con le pandemie, ci stiamo accorgendo che viene messa in discussione esattamente quella sovranità alimentare la cui produzione in Italia e in Europa ci aveva messo in condizione di vivere con serenità, e dobbiamo tornare a ripensare queste regole”.
Il ministro, inoltre, ha citato i dati Eurostat: “Meno 24% di aziende agricole in Europa, +22% costi di produzione e solo 15% di aumento di valore. C’è un 7% che va a gravare su qualcuno, e va a gravare sul primo anello della catena, che è esattamente l’agricoltore. Vanno ripensate queste politiche ammettendo errori di valutazione e ricominciando da capo, e l’Italia questo sta svolgendo in Europa da sedici mesi. Stiamo, anche con qualche risultato positivo, risvegliando un’attenzione in Europa per la produzione, che non è in contrasto con la sostenibilità ambientale”.
“L’agricoltura italiana vuole crescere, sempre pronta a ripartire e trova a Veronafiere la propria casa – ha dichiarato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo –. Dopo la crisi del Covid i numeri di questa edizione della manifestazione non erano scontati e confermano Fieragricola come rassegna leader a livello internazionale, una vetrina per le imprese a vantaggio di un settore che vale in Italia oltre 600 miliardi di euro e supera i 60 miliardi di export”.
Secondo il presidente di ICE-Agenzia, Matteo Zoppas, “le fiere permettono all’Italia di fare sistema e aiutano le imprese che puntano ai mercati esteri. La potenzialità dell’agricoltura italiana è elevata e può aiutare a sostenere le esportazioni, in particolare verso l’Africa, oggetto del Piano Mattei illustrato due giorni fa dal Governo, e verso i Balcani, un’altra area dinamica e che ha bisogno delle nostre tecnologie”.
Con sette padiglioni dedicati alla meccanizzazione, il segmento della mobilità dedicata al lavoro in agricoltura si conferma il cuore della 116ª edizione di Fieragricola. o. Oggi la sfida passa dall’agricoltura di precisione, strumento ineluttabile per compiere un passo verso il futuro e contrastare gli effetti di cambiamenti climatici, declinare un’agricoltura più verde, ridurre i passaggi sul terreno evitando il compattamento del suolo (causa di minore produttività).
Elemento insostituibile nel percorso verso l’economia circolare e la sostenibilità, la zootecnia – un comparto che in Italia vale, complessivamente e per la fase agricola, quasi 21 miliardi di euro – è uno dei pilastri di Fieragricola 2024, con tre padiglioni dedicati all’interno del quartiere fieristico. Nell’ambito della transizione ecologica, biogas e biometano rappresentano certamente due opportunità particolarmente interessanti.
La transizione energetica passa dalle energie rinnovabili da fonti agricole, attraverso una declinazione della multifunzionalità che la legge di Orientamento agricolo consente ormai da oltre 20 anni, facendo da apripista a livello europeo e portando oggi le energie verdi connesse all’agricoltura ad un valore superiore ai 2,54 miliardi di euro su scala nazionale. Alle energie rinnovabili Fieragricola dedica spazio e attenzione, attraverso un’area espositiva all’interno del padiglione 12 e diversi convegni in materia di fotovoltaico, agrivoltaico, biogas e biometano, che rappresentano le declinazioni più immediate nell’ambito del comparto agro-zootecnico.
Fieragricola, inoltre, dopo il debutto nell’edizione 2022 e il salone sperimentale del 2023, conferma il padiglione del «Tech» (il n. 11)in cui confluiscono il digitale, i sistemi per la gestione razionale dell’acqua, le energie rinnovabili, gli strumenti di biosolutions per la protezione del suolo, in ottica rigenerativa.