Si è tenuta a Pisa la prima Conferenza Internazionale della Unesco Chair in Comunità energetiche Sostenibili, l’evento grazie al quale oggi l’Università di Pisa e la città di Galileo hanno preso parte alle iniziative per la 54esima Giornata Mondiale della Terra. La Conferenza, nell’aula magna del polo congressuale “Le Benedettine” dell’Ateneo pisano a partire dalle 8:30, ha rappresentato l’occasione per fare il punto su due anni di lavoro della Cattedra Unesco dell’Università di Pisa. Ma soprattutto, per inviare una dichiarazione congiunta all’indirizzo del G7 Clima, Energia e Ambiente, in programma alla Reggia di Venaria Reale, in Piemonte, dal 28 al 30 aprile. “Le attività svolte dalla cattedra dell’Unesco in ‘Sustainable Energy Communities’ in questi due anni hanno evidenziato come le comunità energetiche sostenibili siano un fondamentale strumento abilitante per un’integrazione sostenibile di spazi, comunità, persone – aveva spiegato nei giorni scorsi Marco Raugi, direttore della UNESCO Chair pisana –. La conferenza del 22 aprile prossimo, intende proprio mettere in luce le ricerche e il rilievo nazionale e internazionale che queste comunità energetiche stanno assumendo attraverso interventi di studiosi di caratura internazionale e di professionisti, con l’ausilio di confronti e dibattiti”.
“Le energie rinnovabili servono all’ambiente e alla pace e puntare su di esse, sulla generazione distribuita, sull’autosufficienza energetica crea le condizioni per un modello economico più equo, che evita i conflitti e i danni alla biosfera e all’umanità” – hanno dichiarato oggi i partecipanti alla Conferenza internazionale. Secondo gli esperti per espandere le rinnovabili “come parte di un nuovo sistema energetico globale, dobbiamo perfezionare la nostra conoscenza delle diverse tecnologie e sapere come integrarle” e la politica “non può sottovalutare l’importanza di intensificare gli sforzi nel campo della ricerca, dell’istruzione e della formazione, perseguendo l’obiettivo di preservare l’ambiente e favorire uno sviluppo sostenibile” educando la popolazione “verso abitudini di consumo e comportamenti più sostenibili, avviando dunque una trasformazione verde oltre a una transizione verde”.
Per farlo, prosegue il documento rivolto al G7″, i governi devono realizzare percorsi formativi multi e transdisciplinari, combinando competenze tecnologiche, scientifiche, economico-manageriali, sociali e giuridiche e percorsi trasversali, che oltrepassano i confini nazionali e quelli delle organizzazioni, per incoraggiare una migliore comprensione di interessi e necessità, favorendo una prospettiva di inclusione e comunità”.