Anche ambiente e sostenibilità protagonisti quest’anno al Salone del Libro di Torino

Due temi valorizzati nel programma non soltanto con numerosi eventi e nuove pubblicazioni ma con un intero spazio dedicato, il “Bosco degli scrittori”, organizzato da Aboca Edizioni, un’architettura boschiva con un allestimento speciale.
Filippo Maria Mazza

“Il Salone più grande di sempre”, queste le parole di Annalena Benini, al suo esordio da direttrice in questa XXXVI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Ed i numeri non lasciano dubbi: 222.000 visitatori, 137 mila mq espositivi, oltre 800 stand e più di 2.000 eventi. Una programmazione molto variegata che ha portato ospiti di rilievo nazionale e internazionale come: Alessandro Barbero, Antoine Gallimard, James Ellroy, Amelie Nothomb, Zerocalcare, Orhan Pamuk, Salman Rushdie, Paolo Sorrentino, Abdulrazak Gurnah e molti altri.

Due grandi temi hanno attraversato questa edizione del Salone – gli sguardi sul presente e le donne tra passato, presente e futuro – in un confronto costante sulle sollecitazioni della nostra contemporaneità, per restituire uno sguardo complesso e sfaccettato sul mondo interessando un pubblico di tutte le età, infatti il 29% degli acquirenti online è under 25, il 61% è under 40, con 28.300 tra docenti e studenti proveniente da tutta Italia. Tuttavia, la kermesse ed il suo successo non sono circoscritti al Lingotto, ma anche il Salone Off, la festa del libro diffusa nella città di Torino e in Regione che quest’anno ha compiuto vent’anni, ha registrato grandi numeri. Vi sono stati 650 appuntamenti fra incontri, spettacoli, mostre e concerti, in location di prestigio come il Museo Egizio, di cui ricorrevano i  200 anni, che hanno registrato più di 30.000 presenze stimate.

Nell’ambito della collaborazione fra Salone Internazionale del Libro di Torino e Frankfurter Buchmesse, con l’obiettivo di una sempre maggiore internazionalizzazione ed in vista dell’edizione 2024 della Fiera di Francoforte che vedrà l’Italia Paese Ospite d’Onore, sono stati 40 gli eventi del palinsesto dedicati al Tedesco Lingua Ospite, che hanno visto anche la presenza di 25 tra autrici e autori. Nel suo giro tra gli stand, il ministro della Cultura Giuliano Sangiuliano ha parlato proprio dei profondi legami con la cultura di lingua tedesca ringraziando la Buchmesse per “aver pensato all’Italia quale Paese d’onore”.

Fra i temi che hanno trovato maggior spazio vi è sicuramente quello dell’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, valorizzati nel programma non soltanto con numerosi eventi e nuove pubblicazioni ma con un intero spazio dedicato, il “Bosco degli scrittori”, organizzato da Aboca Edizioni. Un’architettura boschiva con un allestimento speciale, la cui arena del Bosco ha ospitato più di 40 incontri accogliendo 4.500 partecipanti, dove ci si immergeva in un ecosistema vegetale vivente, circondati dal profumo e dal fresco degli alberi con quasi 2 gradi in meno, che univa uomo e natura, dimostrando come sul nostro Pianeta sia tutto interconnesso, un bosco che sarà piantato nuovamente e continuerà a vivere. Aggiungendo alla biodiversità una biodiversità culturale, una bibliodiversità.

Tra le centinaia di libri presentati al Salone non sono pochi quelli che spiccavano per l’originalità dei temi trattati. Alcuni fra questi, con i quali gli autori hanno saputo stimolare l’interesse per le tematiche approfondite, si distinguevano nel mondo dell’ambiente e della sostenibilità.

Comics&Science The RAEE Issue”, CNR Edizioni:

Comics&Science è una collana di CNR Edizioni che dal 2012 vuole promuovere il rapporto tra scienza e intrattenimento. I “comics” del titolo rimandano a un linguaggio privilegiato, quello del fumetto, scelto come ideale per comunicare idee e storie curate da rinomati autori del settore fumetto. I rifiuti che produciamo sono uno dei maggiori problemi ambientali del nostro tempo e per riequilibrare il nostro rapporto con l’ambiente sono fondamentali una raccolta ed uno smaltimento adeguati. Questo è particolarmente vero per i RAEE: i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche che produciamo in quantità enormi. Contengono materie prime preziose e spesso rare, oltre a sostanze che non possono essere disperse nell’ambiente: il loro corretto recupero è il primo passo verso un ciclo produttivo circolare e sostenibile. Un mondo dove emozioni e sentimenti sono sottoposti a regole precise. Una raffinata metafora narrativa che traduce in un fumetto colto e graficamente ricercato i temi tecnici e complessi della gestione dei RAEE. Diego Cajelli e Andrea Scoppetta ci propongono “Rifiuti di Anime Emotive ed Emozionali”, un fumetto di sentimenti ed emozioni, di colori e cromatismi che scandiscono una distopia implacabile e allucinata, chiaro omaggio a classici come 1984, Farenheit 451 e La settima vittima.

“Il bosco è la nostra casa” di Sara Férnandez e Sonia Roig, Aboca Edizioni:

Come funzionano i boschi? Quali alberi vivono al loro interno? Come erano nel passato? Quando abbiamo cominciato a distruggerli, e in che modo possiamo prenderci cura di loro?  Queste sono alcune delle domande a cui le autrici Sara Fernández, scrittrice e illustratrice laureata in Scienze forestali, e  Sonia Roig, dottoressa in Scienze forestali all’università di Madrid, rispondono in questo libro pubblicato da Aboca per la collana Aboca Kids, nuova iniziativa editoriale progettata per i giovani lettori e curata da scienziati ed autori, che offre storie dedicate all’ambiente, alla scienza e al rapporto tra noi ed il pianeta, con l’obiettivo di stimolare la curiosità e l’apprendimento dei più piccoli unendo divertimento ed educazione. Ad accompagnare i lettori sarà Silvia, giovane scienziata dai capelli rossi, che, guidandoli fra i venti capitoli del volume, spiegherà grazie ad efficaci illustrazioni e testi approfonditi i diversi tipi di bosco, la loro storia, il loro funzionamento e la loro cura, perché -come dicono in conclusione le autrici – per noi i boschi sono essenziali, «Siamo boscodipendenti […] e la nostra sopravvivenza dipende dalla natura».

“Terrazzi fioriti: come allestire aiuole del respiro” a cura di Francesca Marinangeli, Silvia Brini e Loretta Pace, Rubbettino Editore:

Gli spazi verdi urbani sono sempre più frequentemente considerati fondamentali per il benessere psico-fisico dei cittadini. Seguendo questa tendenza sono sorti numerosi progetti destinati all’ampliamento del verde urbano a tutti i livelli, dai parchi e giardini pubblici ai balconi privati. È tuttavia necessario sottolineare come alcune specie vegetali possano risultare dannose per la salute dell’uomo, soprattutto in primavera, con una produzione di polline in grado di provocare allergie di varia intensità, un fenomeno oramai aggravato dagli inquinanti atmosferici presenti soprattutto nelle città, che colpiscono i soggetti sensibili. Il libro, curato da Francesca Marinangeli (CREA), Silvia Brini (ISPRA) e Loretta Pace (Università dell’Aquila) e presentato in occasione del Salone del Libro, vuole essere una guida curata da professionisti agronomi per arredare uno spazio verde urbano, con piante che regalano angoli verdi e splendide fioriture. La peculiarità del volume è di indirizzarsi a tutti, dai privati cittadini agli amministratori, suggerendo soluzioni accorte per le specie vegetali da impiantare. Proponendo una selezione di piante fiorite con un modesto potere allergenico, i cosiddetti “Fiori del Respiro”, vengono esaminate le piante che tutelano maggiormente la salute respiratoria tenendo conto delle caratteristiche ecologiche, dell’attrattività per gli insetti impollinatori e dell’acclimatamento delle piante nelle principali fasce bioclimatiche in Italia.

“Fitopolis, la città vivente” di Stefano Mancuso, Editori Laterza:

Nel novero dei titoli più venduti della Editori Laterza e che hanno riscosso il maggior successo in questo Salone del Libro, rientra il nuovo libro di Stefano Mancuso “Fitopolis, la città vivente”, con cui l’autore ripensa in una chiave originale il concetto della città del futuro. «La concezione dell’essere umano come misura di tutte le cose si è diffusa in maniera estremamente capillare ed ha avuto una tale importanza per la nostra specie da aver plasmato quasi ogni aspetto della nostra civilizzazione. […] Rimuovendo la natura dal nostro sguardo, abbiamo iniziato a percepirci come al di fuori, o meglio al di sopra di essa, da troppo tempo ci siamo posti al di fuori della natura, dimenticandoci che rispondiamo agli stessi fondamentali fattori che controllano l’espansione delle altre specie». Questa “l’accusa” di Stefano Mancuso al genere umano con cui inizia questo innovativo saggio. Considerando il rivoluzionario passaggio con cui l’umanità, in poche generazioni, si è trasformata da specie in grado di vivere dovunque sulla Terra ad essere specializzata nella vita di città. Le città, non l’intero pianeta, sono oggi il luogo in cui viviamo. Nonostante questo garantisca alla nostra specie grandi vantaggi, allo stesso tempo l’allontanamento dalla nostra casa naturale è la principale causa di molti dei problemi della modernità. Per comporre questo conflitto in apparenza inconciliabile fra città e natura, bisognerebbe che «le città del futuro riportassero la natura all’interno del nostro nuovo habitat, trasformando le città in Fitopolis, città viventi in cui il rapporto fra piante e animali si riavvicini al rapporto che troviamo in natura: 86,7% piante contro 0,3% animali (uomini inclusi)». Destinando gran parte della superficie di una città alle piante, differenziandosi dalla concezione urbana diffusa oggi. Tesi del saggio, infatti, è che tale questione sia il tema di maggiore importanza per il futuro dell’umanità: riaggiustare i rapporti con gli altri esseri viventi, primo fra tutti quello con le piante. Per 20.000 generazioni cacciatori-raccoglitori, intimamente connessi al mondo naturale e alle piante, siamo diventati agricoltori solamente da circa 500 generazioni. Perciò l’autore suggerisce che per costruire o cambiare il modo in cui intendiamo le città, «ascoltare quelle 20.000 generazioni che ci hanno preceduto e per le quali una foresta era la casa può rivelarsi fondamentale». In un periodo di così drastici cambiamenti, in cui la resistenza e la capacità di adattamento diventano valori fondamentali, immaginare le nostre città come organismi diffusi e in comunità con il resto del vivente, Fitopolis costruite come fossero delle piante, potrebbe portare enormi vantaggi alla nostra specie e al pianeta. Filippo Maria MazzaFilipp o Maria Mazz

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